L’evoluzione della tecnologia e la diffusione sempre più ampia dei social media hanno trasformato radicalmente il modo in cui le aziende ricercano e selezionano nuovi talenti. Il social recruiting, cioè l’uso strategico dei social media per identificare e attrarre i migliori professionisti, si è affermato come un approccio fondamentale nelle pratiche di reclutamento delle aziende di successo.
Scopriamo le strategie e le migliori pratiche per sfruttare appieno il potenziale del social recruiting, mettendo in luce come le piattaforme digitali possano diventare strumenti essenziali per individuare candidati qualificati.
Social recruiting: cos’è e come funziona
Il social recruiting, o reclutamento sui social media, è l’uso delle piattaforme social media (come LinkedIn, Facebook e Twitter) per identificare, coinvolgere e valutare i potenziali dipendenti che l’azienda potrebbe voler assumere. In maniera più ampia si può anche parlare di digital recruiting, in italiano reclutamento digitale, che fa riferimento all’utilizzo di tutti i canali web, non solo social, per reclutare e selezionare i talenti migliori da inserire nell’azienda.
L’ubiquità dei social media, e la loro crescente importanza, ha spinto i dipartimenti delle risorse umane a sviluppare strategie di reclutamento sui social media complete e ad includerli come parte formale delle loro strategie di gestione del capitale umano. Inoltre, l’utilizzo dei social per fini professionali è un ottimo modo per intercettare i professionisti appartenenti alla generazione dei Millennial e alla Generazione Z, che in media trascorrono sui social almeno 2 ore e 20 minuti al giorno online.
I datori di lavoro possono utilizzare il social recruiting per raggiungere un bacino di candidati più ampio di quanto sia possibile con le tradizionali attività di reclutamento e valutarli in modo più efficace. Naturalmente, il tipo di piattaforma utilizzata durante l’attività di reclutamento influisce sull’ampiezza e sulla targetizzazione dei potenziali candidati. Molti siti di social media, LinkedIn in primis, consentono ai professionisti delle risorse umane di personalizzare facilmente i messaggi per ciascun gruppo di candidati.
Tuttavia, il reclutamento sui social media non ha completamente sostituito le bacheche di lavoro, la pubblicità sui siti Web aziendali e altri metodi di reclutamento convenzionali; piuttosto, li sta integrando.
Vantaggi e svantaggi del social e digital recruiting
L’uso crescente dei social media come parte del processo di ricerca di lavoro da parte dei candidati è innegabile. Tuttavia, oggi i professionisti non si limitano a cercare solo annunci di lavoro; ma vogliono stabilire un rapporto con il potenziale datore di lavoro prima di candidarsi. Di conseguenza, il reclutamento sociale e digitale è emerso come il mezzo più efficace per coinvolgere i candidati e per costruire una reputazione aziendale positiva. Tuttavia, come per ogni approccio, ci sono vantaggi e svantaggi da considerare prima di adottare pienamente questa metodologia.
I 7 vantaggi del social recruiting
Il social recruiting offre una serie di vantaggi che stanno cambiando il modo in cui le aziende identificano e assumono nuovi talenti. Approfondiamo sette motivi per cui il social recruiting sta diventando una scelta sempre più popolare e efficace nel mondo lavorativo:
- Attira candidati di qualità. Molte aziende dichiarano di aver scoperto candidati altamente qualificati utilizzando il social recruiting. Questo è logico, poiché i professionisti che utilizzano i social media non solo sono esperti in tecnologia, ma anche immersi nelle tendenze digitali. Il reclutamento attraverso i social media consente di entrare in contatto con menti moderne e dimostra che la tua azienda è al passo con i tempi.
- Semplifica la selezione. I social media forniscono preziose informazioni sulla personalità e le qualità essenziali dei candidati. I profili dei candidati possono svelare tratti importanti, come sicurezza, cordialità e apertura, insieme alle soft skills e alle certificazioni rilevanti per il processo di reclutamento. Inoltre, semplificano la verifica delle informazioni, come esperienza lavorativa e competenze.
- Coinvolge i candidati passivi. Il social recruiting è un modo efficace per attrarre sia candidati attivi che passivi, ovvero quei professionisti che, nonostante non stiano cercando attivamente lavoro, sono aperti alle opportunità. Spesso, i candidati più competenti sono quelli passivi, perché le opportunità tendono a trovarli prima che vengano cercate.
- Permette di targetizzare talenti specifici. Grazie ai filtri e agli hashtag specifici sui social network, è possibile creare annunci indirizzati a determinate categorie di talenti. Questo permette di attirare candidati che soddisfano le esigenze specifiche dell’azienda in termini di settore, località e competenze.
- Potenzia la brand identity. Il social recruiting contribuisce a rafforzare il marchio aziendale, mostrando la cultura aziendale e suscitando l’interesse dei candidati a candidarsi per le posizioni vacanti.
- Fa risparmiare sui costi di reclutamento. Il social recruiting può essere più conveniente rispetto ai metodi di reclutamento tradizionali, come eventi e fiere. Inoltre, molte strategie di social recruiting possono essere eseguite in modo organico e a basso costo, riducendo notevolmente le spese di reclutamento.
- Permette un vantaggio competitivo. Molte aziende non hanno ancora sfruttato appieno il potenziale del social recruiting. Utilizzando i social media per connettersi con i candidati target, puoi ottenere un vantaggio competitivo nel mercato del reclutamento, superando la concorrenza e attirando i migliori talenti fin dall’inizio.
Svantaggi del social recruiting
Il social recruiting è indubbiamente un’importante risorsa per scoprire nuovi talenti e interagire con i candidati in modo diretto. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione ai dettagli, non solo informativi, ma anche strategici.
Innanzitutto, la pianificazione di una comunicazione multicanale per la scoperta di nuove professionalità richiede un’organizzazione accurata in ogni fase, dall’elaborazione dei post dedicati agli annunci effettivi, dalla promozione alla raccolta delle informazioni, con un supporto dedicato per coloro che richiedono ulteriori dettagli.
Inoltre, è essenziale distinguere chiaramente la sfera privata da quella professionale quando si utilizzano i social media per il reclutamento. Anche affidarsi esclusivamente alle informazioni online dei candidati può essere rischioso: è importante osservare direttamente i comportamenti del candidato e valutarne l’adeguatezza per il ruolo.
Per mitigare questi potenziali problemi, molti selezionatori preferiscono effettuare un primo colloquio telefonico con i candidati selezionati dopo un’attenta scelta preliminare. Questo permette di effettuare ulteriori screening e garantire che i candidati siano in linea con le aspettative dell’azienda.
Social recruiting: situazione e prospettive in Italia
Il social recruiting, originariamente affermatosi negli Stati Uniti, ha ormai radici solide anche in Italia. Negli ultimi anni, questo approccio innovativo al reclutamento ha guadagnato terreno nel panorama italiano, trasformando il modo in cui le aziende cercano e attraggono nuovi talenti.
Uno sguardo ai dati di una recente indagine condotta da Hootsuite rivela l’ampia adozione dei social network nella vita quotidiana e professionale degli italiani:
- Il 58% degli italiani utilizza i social media, con il 99% di loro che vi accede tramite smartphone, passando mediamente 2 ore al giorno online.
- Il 56% dei recruiter italiani trova la maggior parte dei nuovi candidati proprio attraverso i social network, dimostrando quanto siano diventati strumenti chiave nel processo di selezione.
- Le aziende italiane non sono rimaste indietro: il 99% di esse è presente su Facebook, il 77% su Instagram e il 63% ha un profilo attivo su Twitter o LinkedIn.
Le aziende italiane stanno riconoscendo sempre più il valore di utilizzare i social network per raggiungere un pubblico più ampio di candidati e per costruire il proprio marchio come datore di lavoro.
Recruiting via social media: quali piattaforme usare?
Non è necessario utilizzare una piattaforma social specifica per avere successo. La chiave, come nel normale marketing sui social media, è sapere dove i tuoi candidati ideali trascorrono il loro tempo e farti trovare. Detto questo, le piattaforme di social media più popolari che le persone utilizzano per trovare lavoro sono LinkedIn (60%) e Facebook (37%), sebbene anche molte altre piattaforme abbiano una quota di mercato considerevole.
LinkedIn per il social recruiting è di gran lunga il canale più popolare sia per chi cerca lavoro che per le aziende. Secondo LinkedIn:
- Ogni settimana 61 milioni di utenti LinkedIn cercano annunci di lavoro sulla piattaforma.
- Ogni secondo 117 persone si candidano alle offerte di lavoro di LinkedIn.
- Ogni minuto vengono assunte 8 persone da LinkedIn.
Facebook era il primo posto per la ricerca lavorativa, soprattutto con la sezione Business, rimossa da Facebook nel febbraio 2023, che permetteva di pubblicare annunci di lavoro gratuitamente. Tuttavia, poiché Facebook è la piattaforma sociale più popolare al mondo, ci sono ancora modi per utilizzarlo con successo per il reclutamento sociale, soprattutto come parte di una campagna pubblicitaria a pagamento.
Twitter tende ad adattarsi a lavori professionali, comunicativi o creativi più di altri, ma, ancora una volta, tutto dipende da se i candidati target utilizzano Twitter. Parte dell’attrattiva di Twitter per il reclutamento è data dalla facilità con cui è trovare contenuti con parole chiave o hashtag.
Essendo una piattaforma visiva, Instagram è il luogo perfetto per “mostrare, non raccontare” come la tua azienda vive i suoi valori. È un potente strumento per sviluppare un pubblico desideroso di candidarsi per la tua prossima offerta di lavoro.
Anche se TikTok non è tra le piattaforme principali a cui si pensa quando si parla di social recruiting, dovrebbe essere comunque sul tuo radar se stai cercando di ricoprire ruoli nei social media, nel marketing e in altri campi creativi.
L’utilizzo dei social media può essere una strategia di reclutamento efficace per i responsabili delle assunzioni. Questo approccio espande la portata della ricerca a un bacino più ampio di potenziali candidati, semplificando la creazione di connessioni. Poiché i millennial e la generazione Z rappresentano una percentuale sostanziale dell’attuale forza lavoro, il reclutamento sui social media può essere particolarmente vantaggioso per le aziende.