Come trasformare i feedback aziendali in opportunità di crescita

In molte aziende, quando si parla di migliorare i processi interni e di raggiungere nuovi obiettivi, la tendenza è quella di concentrarsi esclusivamente sugli aspetti tangibili, come bilanci, spese e indicatori di performance. Spesso si trascura l’importanza del lato umano dietro a ogni risultato aziendale. Ma l’efficacia e la produttività di un’azienda non sono solo questione di numeri; il capitale umano gioca un ruolo fondamentale.

In questo approfondimento esploriamo un aspetto spesso trascurato ma cruciale nell’ottica del miglioramento aziendale: il feedback. Scopriamo cos’è il feedback professionale, qual è il suo obiettivo e come gestire il feedback in modo empatico e costruttivo, creando un ambiente in cui le persone si sentono valorizzate e motivate a contribuire al successo dell’azienda. Sveliamo le strategie e le migliori pratiche per trasformare il feedback da una semplice valutazione in una vera e propria opportunità di crescita sia per i dipendenti che per l’organizzazione nel suo complesso.

Cos’è il feedback aziendale e a cosa serve

Il feedback aziendale è una componente essenziale nei processi di valutazione delle performance lavorative. Ma cosa significa esattamente? In termini semplici, il feedback aziendale indica la valutazione di una prestazione professionale, sia essa positiva o negativa. In altre parole, è il modo in cui comunichiamo alle persone, sia singolarmente che in gruppo, ciò che pensiamo delle loro modo di lavorare. Tuttavia, va oltre il concetto di una semplice critica o giudizio unilaterale da parte del direttore al dipendente. È, invece, un ritorno di informazioni chiaro, preciso e personalizzato, che necessariamente coinvolge entrambe le parti, rendendolo un processo bilaterale.

Ma qual è l’obiettivo del feedback?

L’obiettivo principale del feedback aziendale non è la mera valutazione delle performance, il comando o la rivincita. Al contrario, il feedback è uno strumento fondamentale per il miglioramento delle prestazioni individuali. Quando viene strutturato in maniera adeguata e motivato, il feedback può contribuire significativamente a questo processo di crescita. La sua importanza risiede nel fatto che può favorire un clima di lavoro in cui gli scambi di suggerimenti avvengono in modo trasparente e non accusatorio. Inoltre, può migliorare la relazione tra i membri di un gruppo di lavoro, promuovendo un ambiente collaborativo.

Il feedback aziendale non dovrebbe essere inteso come un’opportunità per imporre il proprio punto di vista o per dimostrare superiorità. Al contrario, dovrebbe essere considerato uno strumento utilissimo per pianificare cambiamenti e migliorie. Rappresenta un’occasione di crescita personale e lavorativa, grazie all’instaurarsi di un confronto sano e positivo per tutti i soggetti coinvolti.

Perché è importante il feedback aziendale?

Il feedback aziendale è una delle pietre angolari di una cultura aziendale sana e produttiva. Questo processo non solo permette alle risorse coinvolte di sviluppare le proprie capacità, ma anche di comprendere chiaramente le aspettative dell’azienda e di sentirsi maggiormente coinvolte nel processo lavorativo. Questo, a sua volta, ha un effetto positivo diretto sulle performance individuali e sul raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Tuttavia, nonostante il valore evidente del feedback, spesso questa pratica non è incoraggiata all’interno delle aziende. Talvolta, il feedback viene erroneamente considerato una perdita di tempo, poiché si presume che le persone dovrebbero essere in grado di capire da sole come agire e quali sono le aspettative aziendali. Altre volte, chi coordina le risorse teme che il feedback possa scoraggiare i collaboratori o addirittura innescare tensioni.

È importante comprendere che il feedback non è semplicemente una critica o un giudizio negativo. È, invece, un’opportunità di comunicazione aperta e costruttiva. Senza un feedback adeguato, possono sorgere incomprensioni, conflitti e demotivazione e l’assenza di feedback può creare un clima di incertezza, dove le persone si sentono disorientate riguardo alle aspettative dell’azienda e alla qualità del loro lavoro.

Sviluppare in azienda una cultura del feedback significa incoraggiare e supportare l’uso regolare del feedback come strumento di crescita e miglioramento. Inoltre, è essenziale fornire il giusto supporto a coloro che gestiscono le risorse umane, aiutandoli a imparare a utilizzare in modo efficace e costruttivo questa importante pratica. Quando il feedback viene dato in modo chiaro, empatico e orientato al miglioramento, diventa una risorsa preziosa per l’azienda e per le persone che vi lavorano, contribuendo al successo collettivo. Per farlo, bisogna innanzitutto chiedersi come deve essere un buon feedback professionale. Scopriamolo.

Come dare un feedback lavorativo sincero?

Il feedback è uno degli strumenti più potenti a disposizione delle aziende per migliorare le prestazioni e le relazioni interne. Eppure, nonostante il suo potenziale trasformativo, il feedback viene spesso evitato, e la ragione principale è la paura: paura di darlo e paura di riceverlo, spesso per il timore di essere fraintesi. 

Per agevolare questo cambio di prospettiva, ci sono alcune considerazioni chiave da tenere in mente:

  • Focalizzarsi sul lavoro, non sulla persona. I feedback devono sempre essere relativi al lavoro svolto, mai alla persona. Questo dettaglio sottile può fare la differenza tra un feedback costruttivo e uno distruttivo. Il feedback dovrebbe commentare la qualità di un compito o di un progetto, non giudicare chi lo ha realizzato.
  • Essere immediato e tempestivo. Come quando insegniamo ai bambini che è sbagliato pasticciare sui muri spiegando loro il motivo, nello stesso modo, l’approccio in azienda dovrebbe essere tempestivo, nel bene e nel male. Non lasciare passare del tempo inutile prima di affrontare un problema o elogiare un successo.
  • Lasciare spazio alla replica. È importante dare al ricevente del feedback l’opportunità di replicare. L’interlocutore deve avere lo spazio necessario per rispondere e il responsabile del feedback deve essere disposto ad ascoltare attentamente questa risposta. Nessuna comunicazione aziendale dovrebbe essere unidirezionale.
  • Essere specifici. La chiarezza è essenziale. Un feedback costruttivo non può generare diverse interpretazioni. È fondamentale che il messaggio sia compreso in modo preciso, in modo che sia evidente cosa è corretto e cosa richiede miglioramenti.

Dall’altra parte, chi riceve il feedback deve imparare a gestirlo in modo ottimale, evitando di lasciarsi trascinare dalle emozioni o dagli istinti. La cultura del feedback aziendale non riguarda solo la creazione del feedback stesso, ma anche la capacità di riceverlo e assimilarlo in modo costruttivo

Quali sono i principali tipi di feedback?

Il feedback, nell’ambito lavorativo e nelle relazioni interpersonali, assume due forme principali: il feedback positivo e il feedback negativo. Entrambe queste tipologie di feedback svolgono un ruolo fondamentale nel processo di miglioramento dei comportamenti e delle relazioni.

Feedback positivo

Il feedback positivo è una forma di comunicazione che viene utilizzata per riconoscere e premiare l’operato di un individuo. È un modo per esprimere apprezzamento per un successo raggiunto o per un talento dimostrato, infatti l’obiettivo principale del feedback positivo è l’incoraggiamento. Questo tipo di feedback è fondamentale per motivare le persone, rafforzare la loro autostima e promuovere comportamenti desiderabili. Il feedback positivo fornisce un riconoscimento tangibile e un senso di realizzazione personale.

Feedback negativo

Il feedback negativo, d’altro canto, è utilizzato per correggere comportamenti inefficaci, scorretti o improduttivi. La sua finalità principale è quella di identificare e affrontare gli errori o le aree di miglioramento. Mentre il feedback negativo può inizialmente essere difficile da ricevere, è essenziale per il processo di crescita personale e professionale. Fornisce un’opportunità per individuare le sfide, apprendere dai propri errori e apportare cambiamenti positivi.

È importante sottolineare che entrambe queste forme di feedback sono cruciali per il successo e il benessere individuale e collettivo: mentre il feedback positivo rafforza la motivazione e l’autostima, il feedback negativo offre una guida preziosa per il miglioramento. L’arte di dare un feedback efficace sta nel trovare un equilibrio tra queste due tipologie, utilizzandole in modo appropriato e costruttivo per contribuire al continuo sviluppo delle persone e delle relazioni.

Feedback lavorativo: 5 esempi con frasi 

Il feedback lavorativo positivo è uno strumento potente per motivare e rafforzare le performance dei dipendenti. Iniziamo con 5 esempi di feedback positivo, sottolineandone i vari obiettivi. 

“Hai mostrato di possedere una conoscenza tecnica eccezionale”.

Obiettivo: rafforzare la fiducia del dipendente nelle proprie competenze e incoraggiare il loro sviluppo continuo.

“Hai lavorato duramente su questo progetto, persino quando hai fatto ore extra, e il tuo impegno si vede chiaramente”.

Obiettivo: valorizzare il duro lavoro del dipendente e motivarli a mantenere alti livelli di dedizione.

“La tua capacità di lavorare bene in squadra è straordinaria; hai contribuito in modo significativo alla sinergia del gruppo”.

Obiettivo: incentivare la collaborazione tra i membri del team e sottolineare l’importanza delle relazioni interpersonali.

“Hai dimostrato di essere molto bravo ad affrontare nuove sfide, sei stato flessibile e adattabile”.

Obiettivo: ispirare il dipendente a continuare a sviluppare le proprie abilità e adattarsi ai cambiamenti.

“Il tuo lavoro ha avuto un impatto significativo sul successo dell’azienda e siamo grati per il tuo impegno costante”

Obiettivo: Mostrare al dipendente che il suo lavoro ha un valore tangibile per l’azienda e motivarlo a perseguire eccellenza.

Il feedback lavorativo positivo non solo rafforza la fiducia e la motivazione dei dipendenti, ma crea anche un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Tuttavia, allo stesso modo, è utile anche ricorrere a dei feedback negativi costruttivi, che possano spronare il dipendente o il collega a riprendere la giusta direzione lavorativa, ad esempio:

“So che ti impegni molto a rispettare le scadenze, ma vorrei parlare dei ritardi che hanno influito sul lavoro del team. Possiamo discutere insieme le sfide che hai incontrato? Vorrei che collaborassimo per individuare delle possibili soluzioni”.

Obiettivo: spronare la persona a rispettare le scadenze. 

“Desidero discutere di quanto hai esposto durante l’incontro. Comprendo che potresti sentirti frustrato per la situazione, ma è fondamentale rispettare il codice di condotta sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro. È cruciale che tutti abbiano un ambiente professionale e sicuro. Condividi questa prospettiva?”

Obiettivo: correggere un dipendente che ha avuto un atteggiamento scorretto.

“Ho notato che ultimamente sembri meno entusiasta e coinvolto, e questo sta avendo un impatto anche sull’atteggiamento della squadra. È essenziale che tutti possano supportarsi a vicenda e lavorare al meglio. C’è qualcosa di cui vorresti parlare? Pensi che i tuoi obiettivi non siano abbastanza sfidanti per te?”.

Obiettivo: incentivare la motivazione di un dipendente.

Cosa rende inefficace un feedback?

Il feedback, quando applicato in modo errato, può rivelarsi un’arma a doppio taglio, più dannosa che costruttiva. 

Per prima cosa, un feedback diventa inefficace quando si trasforma in un confronto mirato a criticare anziché a migliorare. Quando il ricevente percepisce il feedback come una serie di giudizi negativi, anziché come un’opportunità di crescita, l’intero scopo viene compromesso.

Anche quando il feedback colpisce l’autostima del ricevente si rivela controproducente, perché fa sentire il destinatario giudicato e privo di valore, invece di ispirarlo a migliorare, spesso lo demotiva. Inoltre, confronti con altri collaboratori o colleghi, sia in termini positivi che negativi, non fanno che generare tensioni e ostacolare il processo di miglioramento.

Da evitare sono le espressioni assolute come “sempre” e “mai” e frasi paternalistiche come “Lo dico per il tuo bene” o “Devi capire che…“, che spesso suscitano reazioni negative e fanno sì che il feedback non venga recepito in modo aperto e costruttivo.

D’altro canto, un feedback è costruttivo quando si concentra esclusivamente su ciò che il lavoratore può cambiare, su ciò che è sotto il suo controllo. Deve essere concreto, specifico e circostanziato, evitando ogni aspetto giudicante.