Sapevi che in ogni azienda è obbligatoria la figura dell’RSPP? Probabilmente questo acronimo non ti dirà nulla, ma la definizione di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione potrebbe suggerirti qualcosa.
Esatto, l’RSPP è la persona responsabile della tua sicurezza sul posto di lavoro. Una sorta di consulente che consiglia il datore di lavoro e gli stessi dipendenti sulle strategie più efficaci per prevenire rischi e infortuni in azienda. Spetta a lui mettere in moto la macchina della sicurezza aziendale, facendo in modo che non vi siano “guasti” che possano mettere a rischio l’incolumità dei lavoratori.
Come vedi si tratta di un ruolo di grande responsabilità, che richiede specifiche conoscenze e un’idonea formazione. Se vuoi avviare la tua carriera come RSPP, in questa guida abbiamo raccolto tutto quello che dovresti sapere.
Chi è l’RSPP?
Cosa significa, di fatto, essere un RSPP? Una prima definizione ci viene fornita dalle normative (D.Lgs 81, art.2):
“Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi“.
Cerchiamo di semplificare: l’RSPP è un professionista, che viene nominato dal datore di lavoro per occuparsi della sicurezza aziendale, sia valutando i rischi che delineando delle strategie per prevenirli e contenerli.
Generalmente si tratta di un professionista interno, scelto tra dipendenti, soci o collaboratori, ma il lavoro dell’RSPP può anche essere ricoperto da una persona esterna all’azienda. In alcuni casi, anche al datore di lavoro è consentito svolgere direttamente i compiti relativi al servizio di prevenzione e protezione dei rischi.
Ad ogni modo, il datore di lavoro non può delegare le proprie responsabilità all’RSPP. Questo significa che l’RSPP è responsabile penalmente soltanto nel caso si verifichi un infortunio sul lavoro riconducibile ad una situazione pericolosa da lui non individuata. In caso di mancata o scorretta applicazione delle prescrizioni fornite dall’RSPP, sarà sempre il datore di lavoro a risponderne.
Come avrai facilmente intuito, si tratta di una figura cruciale per assicurare a chiunque il diritto di svolgere il suo lavoro in piena sicurezza. Una sorta di “angelo custode” che veglia sui dipendenti affinché non corrano alcun tipo di rischio durante il turno di lavoro.
Mansioni e compiti dell’RSPP
Le funzioni dell’RSPP sono ben definite nel D.Lgs 81/08, che affronta il tema della sicurezza sul luogo del lavoro. L’articolo 33, in particolare, stabilisce i compiti e le mansioni del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Vediamo a cosa deve provvedere l’RSPP giornalmente:
- a pianificare le procedure di sicurezza a seconda delle diverse attività aziendali;
- ad elaborare piani di prevenzione e protezione, nonché i sistemi di controllo;
- ad effettuare la valutazione del rischi, individuando le misure per la sicurezza e la salubrità più idonee a quell’ambiente di lavoro;
- a formare e informare i dipendenti sulle misure di sicurezza da adottare;
- a prendere parte alle riunioni periodiche e alle consultazioni organizzate dal datore di lavoro con l’RLS e il Medico competente.
Per poter portare a termine questi compiti, l’RSPP collabora attivamente con il datore di lavoro, il medico competente e il rappresentante dei lavoratori. In pratica, possiamo dire che si tratti di un ruolo di consulenza, fornito al datore di lavoro così come ai dipendenti, e che necessità di una specifica formazione affinché le sue disposizioni siano in linea con la normativa.
HSE Manager o RSPP? Differenze e analogie tra le due figure
HSE Manager e RSPP sono due figure che spesso vengono confuse, sia perché le aree d’azione sono molto simili, sia perché i loro confini sono piuttosto sfumati. L’HSE, infatti, si occupa della salute, della sicurezza e dell’ambiente all’interno delle attività aziendali, ma in modo molto diverso rispetto al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
La prima, sostanziale, differenza tra RSPP e Manager HSE è che la nomina di quest’ultimo non è obbligatoria per un datore di lavoro. L’HSE ha soprattutto un ruolo di natura gestionale, orientato a promuovere la cultura della salute, della sicurezza e della protezione dell’ambiente, ma anche a gestire i rapporti interni ed esterni all’azienda. Di conseguenza, ha un margine di autonomia maggiore rispetto all’RSPP, specie se svolge un ruolo strategico.
Anche il percorso formativo tra le due figure è molto diverso. Il Manager HSE è tenuto a frequentare un corso della durata minima di 400 ore, per approfondire tematiche giuridico-amministrative, organizzativo-gestionali, ma anche materie riguardanti l’ambiente, la salute occupazionale e la sicurezza sul lavoro.
Si tratta dunque di due figure con percorsi e competenze ben distinte, ma non è insolito che il ruolo di HSE e RSPP possano essere svolti da una stessa persona.
Come diventare RSPP: dal certificato ai corsi di aggiornamento
Sulla carta, chiunque può lavorare come Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, partendo da zero. Ma sappi che diventare RSPP non è una passeggiata, perché le normative in materia di sicurezza sul lavoro, e soprattutto il Testo Unico sulla Sicurezza, saranno il tuo pane quotidiano.
A indicare i requisiti professionali dell’RSPP è sempre il D.Lgs 81/08. Il primo passo è quello di ottenere un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore. C’è poi lo scoglio più importante da superare, il corso per diventare RSPP, solitamente suddiviso in tre moduli:
- un modulo A, della durata di 28 ore, che permette di acquisire le conoscenze base;
- un modulo B, della durata di 48 ore, fondamentale per conoscere i rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative;
- un modulo C, della durata di 24 ore, finalizzato all’acquisizione di competenze/abilità relazionali e gestionali.
Se poi vuoi occuparti della sicurezza in settori specifici, come ad esempio quello chimico o quello edile, ai precedenti moduli dovrai aggiungere un ulteriore modulo di specializzazione. Soltanto dopo il superamente dell’esame finale riceverai il certificato RSPP, necessario per poter svolgere questo ruolo.
Come vedi, si tratta di una strada lunga e impegnativa, ma c’è ancora qualcosa che dovresti sapere. Infatti, la formazione come RSPP non finisce dopo aver impugnato il certificato. Questo perché il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, è tenuto a un corso di aggiornamento quinquennale della durata minima di 40 ore, erogabile anche in modalità eLearning.
Quanto guadagna un RSPP
Lo stipendio medio di un RSPP, regolarmente inquadrato all’interno di un’azienda, oscilla tra i 30.000 e i 40.000 euro l’anno, a seconda del livello di anzianità del professionista. I lavoratori con più esperienza possono anche superare i 50.000 euro l’anno.
Diverso è il discorso per un RSPP che si propone come consulente esterno per un azienda. In questo caso i costi variano in base al numero di lavoratori presenti e al livello di rischio di appartenenza dell’azienda. Le tariffe base vanno dai 1.000 euro l’anno per una piccola azienda a basso livello di rischio, per superare i 2.500 euro l’anno quando si tratta di aziende a rischio con un numero maggiore di dipendenti.
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