ll Coronavirus ha indubbiamente stravolto tutto ciò che potevamo definire una routine. In tutte le sfere della nostra vita siamo stati costretti ad un cambiamento repentino e a tratti drastico, che ci ha spinti ad adattarci con forza e dissenso. Siamo più tendenti ad accogliere i cambiamenti quando questi sono frutto di una scelta voluta, di un piano, di un mutamento personale e circostanziale.
Nel nostro presente invece siamo stati letteralmente catapultati altrove, in particolare nelle nostre dimore, da un momento ad un altro, senza neanche avere troppo tempo per metabolizzare. La domanda che adesso ci poniamo è: come cambierà il lavoro dopo il Coronavirus?
Il mondo del lavoro è stato tra i primi ad essere colpito. D’un tratto lo smart working, da molti discusso e respinto fino a pochi mesi fa, è diventato imprescindibile durante la situazione emergenziale. A quel punto molte aziende hanno dovuto implementare dei sistemi tecnologici per consentire ai propri dipendenti di lavorare da casa e hanno dovuto farlo in davvero poco tempo.
Per alcune non è stata solo un’esigenza momentanea ma un’occasione per innovarsi e diventare più competitive. Per altre aziende l’evoluzione è stata invece più complessa e difficoltosa, soprattutto per quelle fortemente tradizionaliste.
Il lavoro dopo il Coronavirus può prendere fondamentalmente tre direzioni, di cui due contrapposte ed una intermedia che mette d’accordo le altre due. Vediamo i possibili scenari.
Tutti fuori dall’ufficio!
Alcuni imprenditori potranno decidere di rivoluzionare in maniera definitiva il modello di business aziendale ed improntarlo esclusivamente sullo smart working. Spesso si tratta di aziende già fortemente proiettate verso il rinnovamento, che nella circostanza pandemica hanno trovato l’occasione per rifarsi.
Questa nuova modalità lavorativa consentirà una notevole riduzione dei costi che sarà utile a compensare i mancati introiti dei mesi di lockdown. Non solo, tra i vantaggi dello smart working troviamo anche l’estrema flessibilità e lo svincolamento dagli spazi: non avrà importanza il luogo di lavoro del dipendente. Qualsiasi tavolo può diventare una scrivania purché abbia lo spazio per ospitare un computer ed uno smartphone.
Ma oltre ai vantaggi possiamo citare almeno uno svantaggio. L’aspetto psicologico dei membri dell’azienda non è assolutamente da sottovalutare. Questi potrebbero non sentirsi più parte di un team.
La totale assenza di contatto fisico e di scambio face to face potrebbe innescare una sensazione di solitudine e di estraneazione. Sentirsi parte dell’ambiente lavorativo è importante in qualsiasi periodo storico perché aiuta a mantenere alto il senso di appartenenza ad un gruppo ed il focus degli obiettivi.
Tutti dentro di nuovo
Dopo una fase considerata transitoria, altri imprenditori potranno decidere invece di ritornare al lavoro “alla vecchia maniera”. Queste aziende vivono con malinconia la nuova modalità di lavoro a distanza e non vedono l’ora di ritornare alla normalità.
Il gruppo di lavoro potrà sentirsi nuovamente coeso e partecipativo a scapito del modello di business aziendale che rimarrà rigido e poco incline ad affrontare emergenze che possono sopraggiungere. In questi casi il mondo del lavoro dopo il Covid-19 non subirà dei grossi cambiamenti ma rimarrà perlopiù stabile.
In & Out
Come in tutte le cose, un giusto compromesso riuscirà ad accordare diverse esigenze e a mantenere alta la gratificazione dei lavoratori e dei datori di lavoro. È molto probabile che la maggior parte delle organizzazioni decida di continuare a lavorare in smart working.
Stavolta però senza escludere incontri settimanali in azienda al fine di pianificare le varie tasks, partecipare alle riunioni e programmare il da farsi della settimana.
Scegliere questa modalità renderà la struttura molto più flessibile e resiliente. Al giorno d’oggi è sempre più importante riuscire a rendere l’ambiente lavorativo pronto ad accogliere gli impegni dei dipendenti, aiutandoli a conciliare la vita professionale con quella personale.
Inoltre è altrettanto imprescindibile tenersi pronti ad affrontare qualsiasi tipologia di inconveniente futuro rispondendo con urgenza ed immediatezza. Questo può essere possibile solo se il luogo da dove intervenire può essere “ovunque” ed il tempo in cui poterlo fare è in qualsiasi momento della giornata.
Nei prossimi anni potrebbe aprirsi la strada verso un solido cambiamento del lavoro nel panorama italiano, considerato molto spesso conservatore ed antiprogressista. Con un’integrazione diffusa di sistemi informatici telematici è assai probabile che proliferino nuove figure professionali e nuove aree d’affari. In questo modo assisteremo ad una riduzione della disoccupazione, un incremento degli investimenti ed un miglioramento generale della condizione economica nazionale.