Come scrivere un curriculum vincente se hai più di 40 anni

Se anche tu hai dei dubbi ma hai necessità di sapere come realizzare un curriculum vincente se hai più di 40 anni questo è l’articolo più idoneo per te.

Ad un certo punto della vita molte persone si trovano costrette a dover cambiare percorso professionale. Delle volte si tratta di una  scelta personale, in altri casi invece si hanno delle esigenze specifiche che non possono più essere rimandate. Qualsiasi sia la motivazione, le novità fanno sempre rinvigorire poiché la mente necessita di vivere nuove esperienze e di sviluppare abilità aggiuntive. Il dinamismo è  la soluzione alla monotonia e alla staticità da cui si viene travolti dopo del tempo che si resta in un medesimo contesto professionale.

Il cervello è costituito da circa 100 miliardi di cellule nervose: i neuroni. Queste cellule si relazionano tra di loro mediante ramificazioni  specifiche, che aumentano in volumi quando il cervello acquisisce nuove informazioni. Con il passare del tempo, però, il numero dei neuroni  si riduce gradualmente e con esso anche l’efficienza delle abilità intellettive e cognitive: attenzione, memoria, concentrazione si incamminano verso un progressivo logoramento. La soluzione a questo processo degenerativo è l’apprendimento. Quindi, anche il cambiamento non è stata una scelta, cerca di considerare anche gli aspetti positivi che questo determinerà.

Cosa succede se però non sei giovanissimo?

Se ci mediti su, hai un vantaggio prezioso che non puoi non sfruttare: l’esperienza. Contrariamente ai giovani diplomati o neolaureati, l’esperienza può renderti molto competitivo. Siamo ben consapevoli di quanto sia essenziale e di quanto sia domandata dalle aziende che, spesso, preferiscono assumere collaboratori che già sanno  operare. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi i reclutatori non riescono a trovare le capacità di cui necessitano nei giovani e decidono di rivolgersi a fasce d’età più alte.

L’esperienza, alla stregua delle competenze tecniche, è un aspetto fondamentale in alcuni mestieri che difficilmente  può essere cumulata in affiancamento a persone più esperte. Il tempo è un’unità di misura cardine all’interno delle realtà  aziendali e può divenire un problema rilevante per due ragioni specifiche:

  1. Le aziende che intendono assumere giovani per poi affiancarli ai senior  hanno l’obiettivo di fargli acquisire delle notevoli competenze nel più breve tempo possibile, sottovalutando il fatto che, in molti casi, l’esperienza è  fortemente collegata all’esercitazione nel fare anche in circostanze di estrema difficoltà. Queste circostanze però si presentano per lo più  nel corso degli anni. L’esperienza più valevole si acquisisce progressivamente ed è direttamente proporzionale al tempo.
  2. In molti casi le organizzazioni non hanno abbastanza tempo da dedicare all’insegnamento del mestiere poiché sono sature di scadenze da rispettare o di compiti urgenti da dover portare a termine.

Dunque, in entrambe le condizioni sopra citate, le aziende potrebbero preferire dei candidati con più di 40  anni nel caso in cui abbiano un’esperienza tale da essere autonomi ed efficienti sin dal principio, svincolando i vertici da incarichi extra relativi alla formazione.

A questo punto la domanda sorge spontanea: 

Come scrivere un curriculum vincente se hai più di 40 anni?

Per compilare un curriculum vincente se hai più di 40 anni hai bisogno di utilizzare degli stratagemmi che mettano in evidenza i tuoi punti forti.

  • Per prima  cosa è significativo che tu metta in risalto gli anni di esperienza. Lascia pure i titoli di studio alla fine. Scrivi dettagliatamente – ma non in  maniera eccessiva – i diversi ruoli che hai ricoperto e le funzioni. Se hai avuto incarichi di responsabilità aggiungili senza esitazione: la leadership è una qualità molto appetibile per diverse tipologie di lavoro.
  • Descrivi le esperienze professionali più interessanti o più conformi al tipo di impiego che stai cercando, escludi invece quelle superflue. È essenziale che la tua candidatura abbia un eccellente posizionamento e che le tue ambizioni siano  ben chiare al destinatario del tuo curriculum.
  • Immagina di essere un recruiter: cosa vorresti leggere? Realizza che devi valutare numerose candidature, leggere infinite pagine di documentazione ed assumerti la responsabilità delle scelte che prendi. Devi conoscere bene l’azienda, quindi ricercarla  su internet analizzando i servizi che offre e la vision. È doveroso entrare nella sua percezione, empatizzare con le sue aspettative e far leva  sullo spirito imprenditoriale che lo indirizza nelle scelte quotidiane. Diventa dunque necessario lo studio dell’azienda per la quale si ambisce  lavorare.

Vuoi fare la differenza?

Se vuoi avere un considerevole vantaggio competitivo distruggendo la concorrenza, allora leggi questi altri due consigli.

  • Non parlare solo di lavoro e di competenze. Cerca di essere originale. Il tuo curriculum finirà tra tanti altri: la competitività è  fondamentale. Racconta i tuoi hobby e quello che ti piace fare nel tempo libero: apparirai decisamente più interessante. Devi invogliare il reclutatore  a conoscerti meglio e parlare di qualcosa di più intimo, oltre alla sfera professionale, può agevolarti.
  • Dai voce alle soft skills. Queste abilità  costituiscono l’essenza del contributo professionale, a tratti più indispensabili delle competenze tecniche. Parliamo dello spirito d’iniziativa, della  suindicata leadership, della resistenza allo stress e del problem solving. Queste particolari capacità ti consentono di avere quel valore  aggiunto in grado di renderti realmente differente agli occhi dei reclutatori. Importanti quasi quanto l’esperienza e richieste come uno dei  metalli più preziosi, le soft skills sono come il tuo asso nella manica durante l’ultimo turno dell’ultima partita.

Arrivato a questo punto conosci  tutti i segreti per scrivere un curriculum vincente se hai più di 40 anni. Non ti resta che metterti subito in gioco

“Questo è il vero segreto della vita – essere completamente impegnato con quello che si sta facendo qui e ora. E invece di chiamarlo lavoro, rendersi conto che è un gioco.” – Alan W. Watts

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