Foto nel curriculum si o no? Ecco cosa c’è da sapere

La propria fotografia nel curriculum è spesso oggetto di discussioni. Foto nel curriculum si o no? È questo uno dei grandi interrogativi del secolo. Ci sono due grandi correnti di pensiero: alcune persone ritengono che inserirla sia poco utile poiché i candidati devono essere considerati esclusivamente esaminando le abilità, per altri si tratta invece di un elemento identitario, indispensabile per conoscere più approfonditamente la persona. La scelta migliore risiede in ambedue le opzioni: il background rimane la sezione più importante ma conoscere il volto aiuta il selezionatore a completare la conoscenza.

In altre parole, ecco perché la foto nel curriculum può risultare utile:

  • dare un volto alla candidatura per non risultare anonimi ed essere facilmente dimenticati;
  • fare da supporto all’impatto  emotivo, complementare all’aspetto raziocinante relativo alle informazioni integrate;
  • trasmettere valori, attributi e tratti di personalità positivi come precisione, affidabilità, serietà, professionalità, cura di sé, precisione, solarità, bella presenza, e tante altre.

Viene da sé che la sua presenza è rilevante, anche per il vantaggio competitivo che genera, a parità di skills. Non bisogna pensare che sia meglio dare priorità alle competenze perché anche l’aspetto è molto importante, essendo un tutt’uno con altri lati della persona. Tutto sommato in sede di colloquio la prima impressione nasce semplicemente osservando l’aspetto esteriore e il modo in cui ci si presenta. Sarebbe impossibile tentare di oscurare questa dimensione così rilevante. Dunque i curriculum carenti di foto insinuano sospetti e alla fine sono i primi ad essere discriminati.

Quindi, ritornando al tema centrale di questo articolo:

Foto nel curriculum: no

Il primo punto su cui fra luce subito è che la foto deve essere altamente professionale. Quindi niente smorfie, abiti poco  decorosi e pose discutibili. Tieni sempre a mente che i destinatari potrebbero essere i tuoi futuri capi o colleghi e che il tuo curriculum verrà  visto da persone che non ti conoscono: la prima impressione è preziosa. Evita dunque: 

  • La foto selfie. Evita foto troppo preparate, da  “influencer”. Opta sempre per la semplicità, ad eccezione che non ti stia proponendo per una professione il cui valore estetico è fondamentale.
  • Le foto con altre persone. In questa circostanza si crea disordine nella mente del selezionatore, al quale ovviamente non è chiaro chi è, tra i vari volti, il potenziale candidato. Inoltre, ritrarsi con altri soggetti potrebbe significare anche insicurezza personale e poca serietà.
  • Le foto con aspetto poco curato. Nella maggior parte delle foto che ci scattiamo quotidianamente abbiamo sicuramente qualcosa che non va: capelli un po’ in disordine, trucco malmesso, vestiti molto casual e così via. Da sottolineare c’è anche l’importanza dello sfondo che, in queste stesse foto, può interessare un ambiente domestico. Durante la vita di tutti i giorni tutto questo va bene, possiamo essere noi stessi liberamente, senza essere troppo esigenti. Tuttavia, simili foto, se inserite all’interno del curriculum, possono scaturire delle reazioni in controtendenza all’obiettivo di assunzione. Se si vuole fare bella figura allora è necessario che lo sfondo sia rigorosamente a tinta unita e che il soggetto abbia un aspetto sistemato, preferibilmente indossando abiti formali.
  • Foto sfuocate oppure visibilmente tagliate. Quanti ricorrono ai reperti storici, presi dalla  disperazione, per trovare delle foto “decenti”? È un’abitudine assai comune che però ostacola il raggiungimento dei risultati attesi perché in quasi tutti i casi i reclutatori si accorgono che la foto è stata ritagliata e riutilizzata o notano la scarsa qualità o, ancora, non apprezzano la posa del soggetto (a volte ha il busto ruotato verso un  lato).
  • Foto con occhiali da Sole. Risultare anonimi genera sospetto e diffidenza. Gli occhiali da Sole connotano da sempre inaccessibilità. Gli occhi sono la prima fonte identitaria e contribuiscono in gran parte a creare il primo contatto con l’intervistatore.
  • Foto con smorfie. Farsi una foto  professionale da soli non è affatto facile. Spesso l’eccessiva concentrazione per la realizzazione della foto ci rende tesi e ci fa risultare  sgradevoli o poco fotogenici. L’arma segreta è sorridere in modo adeguato, non eccessivamente. Anche se accennare un mezzo sorriso può  rivelarsi la cosa meno spontanea mai fatta prima, fatela ugualmente. Il risultato ripagherà lo sforzo. 

Dipende

  • Foto ritoccate. Considerate tutte le complicazioni sopra citate, molti potrebbero preferire optare per il fotoritocco, tenendo conto anche degli innumerevoli software di grafica e le app free disponibili nei vari store. Questa via potrebbe creare dei vantaggi ma anche causare degli svantaggi. Utilizzare questi tool per  eliminare, ad esempio, qualche capello in disordine o qualche elemento di troppo, come un’ombra sgradita, può essere un’ottima via per migliorare la foto nel complesso, ma alterare parti del proprio corpo, come la tonalità degli occhi, la forma delle labbra o del naso, può indurre una reazione negativa del selezionatore in sede di  colloquio, che incontrerà una candidato dall’aspetto totalmente difforme da quello presente nell’immagine sul curriculum. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe addirittura pensare di avere di fronte una persona priva di buon senso e di lealtà, scaltra

Si

Possono esserci delle foto che, se integrate nel curriculum, si prestano a dare una prima impressione eccellente. Ad esempio la foto rappresentativa della propria professione. Si tratta di una foto  personale chiara che ritrae il soggetto nello svolgimento del suo lavoro. Se il candidato si occupa di contabilità, scegliere un’immagine che lo riprende mentre è alla scrivania ad eseguire dei calcoli con una calcolatrice formato XXL, risulta sia originale che in linea con la candidatura. A volte basta davvero poco per realizzare una fotografia conforme alle aspettative.

In alcune circostanze però la professione non permette di trarre una foto come si deve, per questa ragione è meglio preferire la foto formale. In questo caso basta presentarsi in abiti professionali, rimanendo pur sempre coerenti con il proprio mestiere e con quello a cui si aspira. 

www.inhrgroup.it