I contratti di lavoro servono a regolare il rapporto di lavoro. Si formalizza tra un datore di lavoro e un prestatore d’opera. I contratti più comuni sono quelli a tempo determinato o a tempo indeterminato ma, tra i due, vi sono molte altre tassonomie che stabiliscono tempistiche differenti. A contrassegnarli sono le relative scadenze che possono essere più o meno lunghe, a seconda delle circostanze. Di seguito troverai una lista dei principali contratti di lavoro che ti chiarirà definitivamente le idee.
1. Contratto di lavoro a tempo determinato
Il contratto di lavoro a tempo determinato può durare massimo 12 mesi, estendibili fino a 24. Può essere esteso fino ad un massimo di 4 volte, mentre è in corso, o rinnovato, quando è scaduto.
Per aggirare l’appello a questo contratto piuttosto che a quello a tempo indeterminato, la legge stabilisce un numero massimo di dipendenti che possono essere assunti a tempo determinato, in proporzione al numero di lavoratori a tempo indeterminato.
Il contratto di lavoro a tempo determinato si trasforma in un contratto a tempo indeterminato quando l’attività lavorativa prosegue per un certo periodo oltre la scadenza, quando l’attività lavorativa prosegue in seguito alla quarta proroga e avviene la reiterazione del contratto in tempi più brevi rispetto a quelli attesi dalla legge.
2. Contratto di lavoro a tempo indeterminato
Questo contratto non contempla una scadenza di interruzione del rapporto di lavoro. Si tratta di un contratto che si protrae fino a quando una delle due parti non decide, nei modi e nei casi previsti dalla legge, di porvi fine. La risorsa che viene licenziata – precedentemente assunta con contratto a tempo indeterminato – ha 60 giorni di tempo, dal ricevimento della notizia, per opporsi al provvedimento.
Una volta passato questo termine, senza la manifestazione palese e per iscritto della propria contestazione nei confronti del licenziamento, non è più possibile agire.
3. Contratto di lavoro in apprendistato
L’apprendistato è indirizzato ai lavoratori dai 15 ai 29 anni ma può essere usufruito anche dai lavoratori in mobilità o da chi riscuote l’indennità di disoccupazione. Prevede una formazione professionale del lavoratore.
Il contratto di apprendistato ha una durata di circa 3 anni ed è a tempo indeterminato, quindi il rapporto di lavoro non si conclude una volta terminato il periodo di apprendistato. A conclusione di tale periodo, l’apprendista viene assunto, se entrambe le parti approvano.
4. Contratto di lavoro a chiamata
Si tratta di un contratto di lavoro a tempo determinato e viene utilizzato per coprire particolari necessità temporanee del datore di lavoro. Ogni lavoratore può operare con questo contratto per un massimo di 400 giorni in 3 anni solari. Il giovamento è che se oltrepassa questo limite viene considerato assunto a tempo indeterminato.